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Nicola Argenziano
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i bianchi cigni e forse dolci - novella disonesta
Nicola Argenziano
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Editore | Delta 3 Edizioni |
ISBN | 978-88-6436-974-7 |
Formato | 14x21 |
Pagine | 128 |
Rilegatura | Brossura cucita |
Illustrato | No |
Anno | 2022 |
Semplice impiegato della magistratura delle opere della contea di Avellino, o così sembrava, Girolamo Graziano viene ucciso senza motivo apparente.
Le indagini ordinate dalla marchesa Maria de Cardona e condotte dal bargello De Masi divergono in variegate direzioni, indirizzate da un groviglio di sospetti, di finte colpevolezze e di innocenze pure finte, di astute macchinazioni e di corrotti depistaggi, di personaggi esistiti o immaginati.
Il racconto dei fatti si dipana nelle versioni rese dai vari protagonisti, ognuno dalla propria prospettiva e con il proprio linguaggio, per rivelare storie inattese del Rinascimento di una periferia dell’impero, reso possibile dall’opera di governo illuminata e liberale di Maria de Cardona.
Le contorte vicende della triste morte di Girolamo Graziano e della svendita della purezza di una comunità, pure deturpata da orrendi torroni, delineano una novella disonesta, storica e post-moderna, articolata lungo ventisei sequenze narrative e trentuno tracce musicali.
Musica, canto e teatro per la presentazione de i bianchi cigni e
Il libro di Nicola Argenziano ha il sapore delle vecchie tradizioni, delle strade antiche e delle espressioni dialettali ormai desuete. In esso agiscono personaggi caratterizzati dalla disonestà, personaggi le cui figure possono essere riconosciute anche nell’attualità.
È una novella disonesta e ironica quella scritta per DELTA3 edizioni e anche la sua presentazione non delude. Un connubio di più arti che fanno spettacolo quali teatro, musica e canzoni la fanno diventare uno spettacolo. La prima presentazione del libro si è svolta sabato 16 aprile presso la ex chiesa del Carmine di Avellino. Nicola Argenziano, presentato e intervistato dai due relatori Sergio Picariello e Antonello Plati, si è proprio divertito insieme a tutti noi del pubblico ad assistere a ciò che sui testi della sua novella hanno realizzato gli attori della Puck Teatré con Maria Irpino dei Lumanera, le musiche e le canzoni di Giuseppe Mauro e Massimo Vietri.
Ne è venuto fuori un incontro, ripeto, originale e simpatico, davvero apprezzabile.
Antonello Plati e Sergio Picariello concordano nel ritenere il libro di Argenziano una sorta di guida turistica, un diario di bordo della città di Avellino e anche un dizionario di termini ed espressioni tipiche del dialetto avellinese ormai desuete.
Inoltre, pur essendo ambientato nel ‘500, ci sono personaggi molto attuali.
«Superato lo stupore iniziale nel sentire da Nicola Argenziano che aveva scritto, e una novella, quando ho sentito chi fosse la protagonista ho subito capito che la vera ragione di quella scelta stava nel rapporto odio- amore con la città e che il tutto era forse un escamotage per raccontare le nefandezze di ieri e di oggi», racconta Sergio Picariello.
La marchesa Maria de Cardona era una sovrana illuminata che desiderava amministrare con giustizia e democrazia la sua città e il suo popolo. Il suo desiderio di giustizia è ben rappresentato nel libro.
L’autore Nicola Argenziano racconta che per lui scrivere è stato un gioco. Partendo proprio dalla protagonista ha proseguito dando una caratterizzazione propria a ogni personaggio e questa, che gli sembrava inizialmente la parte più complicata, alla fine è stata semplice e divertente. Il risultato è stata la produzione di un racconto semiserio, molto umoristico e anche “disonesto” in quanto la disonestà è una caratteristica che è presente in tutti i personaggi ad eccezione della protagonista.
La vicenda si svolge in una settimana che coincide con la fiera di franca di San Modestino, una manifestazione introdotta ad Avellino proprio dalla Marchesa.
Durante la settimana di festa un omicidio sconvolge gli equilibri, tra indagini, accuse e anche pettegolezzi, tutto si aggroviglia.
Martha Festa dà inizio alla recitazione introducendo la novella.
La canzone Una storia disonesta suonata e cantata da Giuseppe Mauro e Massimo Vietri scandisce la prima parte dello spettacolo. Lo stesso Autore ha visto il brano di Stefano Rosso pertinente a ciò che accade nella novella.
I due accompagnati dalla splendida e superba voce di Maria Irpino eseguiranno anche in conclusione un brano inedito composto da Massimo Vietri.
Le sorelle Rita e Laura Laurenzano, due personaggi del libro, sono impersonificate da Jessica Anna Festa e Maria Irpino mentre Antonio Lippiello legge il brano che presenta Modestino, anzi “Mostino” cioè l’accusato.
L’inciucio, poi, è finemente recitato da Jessica Anna Festa e Michelangelo Belviso.
Un’ulteriore riprova della professionalità della compagnia. A loro chiedo da dove sia nata l’idea e mi rispondono che era già tutto nel libro, hanno dovuto soltanto interpretare e che piacerebbe loro portare in giro la rappresentazione.
Sarebbe sicuramente uno spettacolo molto bello.
Alla presentazione ha preso parte anche l’editore Silvio Sallicandro il quale oltre ad essere davvero entusiasta della rappresentazione ha ringraziato i relatori e i partecipanti e soprattutto ha precisato che raccontare la propria terra attraverso un libro è utile e produttivo. L’editoria oggi non è affatto soltanto un mestiere ma una scelta di vita in quanto “fare libro” significa ascoltare, vivere e far rivivere periodi storici e avventure.
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