Immagini di Marx

Questo non è un lavoro su Marx, nemmeno nella forma consueta dell’introduzione o dell’invito alla lettura. Non c’è alcuna pretesa di fornire una verità esegetica totalizzante, quanto piuttosto una rinuncia. Una rinuncia che, però, non manca di pretese. Raccontando ed evidenziando la costante e vulcanica incoerenza sottesa alle argomentazioni marxiane, si cerca di sottrarre il suo pensiero al miraggio sistemico, ossia a quel determinismo scientista che rischia di tramutarsi in potere autoritario, nella violenza che, da sempre, accompagna il farsi mondo della verità.
Il pensiero di Marx è tanto più obbiettivamente esposto a questo rischio in ragione del fatto che l’immagine scientifica del mondo, nel suo discorso, è sempre accompagnata da una svalutazione della morale.
Oltrepassando la concezione materialistica della storia e la conseguente scoperta della scienza economica, quale Marx resta? Un filosofo morale a mezzo servizio impegnato nella critica all’esistente, in nome di un nuovo umanesimo. Forse è qui il fil rouge che attraversa le molte pagine del filosofo di Treviri. Ma non si tratta di trovare il “vero” Marx, ciò che si discute è se ci sia ancora qualcosa da ascoltare. Si tratta di rispondere a quell’urgenza etica e filosofica ad un tempo che ci chiama ad interrogare radicalmente la realtà con coraggio. E non è garanzia per il presente, ma speranza o radice possibile del futuro.